mercoledì 11 febbraio 2015

Mimetismi... bestiali. Cerca e trova l'uccellino

Spesso, quando si va a fare una passeggiata nei parchi o nei boschi, non vediamo animali. Perchè? In parte, certo, perchè sono timidi e scappano appena sentono arrivare qualcuno, ma anche perchè non siamo più abituati a cercare per benino. Degli uccelli, ad esempio, percepiamo il canto, ma spesso non riusciamo a capire dove siano di preciso.
Ecco qui, allora, un giochino facile facile per cercare di abituarci nuovamente a prestare attenzione. Pronti? Bene, cercate gli uccellini nelle seguenti foto (e, magari, provate a dar loro anche il giusto nome).


















Li avete trovati tutti? Siete sicuri?
Ecco qui le soluzioni






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lunedì 9 febbraio 2015

Il picchio nel Giorno della Merla

Fotografare un picchio nel Giorno della Merla. E' quello che è capitato a me quando, nella mattinata del 30 gennaio, sono andata al PLIS del Lura per scattare qualche foto con la prima neve del 2015. La giornata era splendida: le nubi dell'alba si erano diradate, lasciando spazio ad un magnifico cielo terso e, come se questo non bastasse, sono riuscita persino ad acciuffare il mio sfuggente picchio, che mi aveva beffato in passato.
Le foto non sono ancora della qualità che vorrei, ma se non altro questa volta sono riuscita a portare a casa degli scatti che consentono almeno di decifrare con esattezza di che tipo di animale si tratta.
Eccolo qui, il "mio" picchio rosso maggiore, altrimenti noto come Dendrocops major.

Accidenti, così lontano la mano trema!

Nuca rossa, è un maschio adulto

Le ampie macchie bianche sulle spalle
lo distinguono dal picchio rosso minore
E qui ecco entrare in gioco, come sempre, la preziosissima "Nuova guida del Birdwatcher": "E' un picchio striato superiormente di bianco e nero, di fulvo inferiormente, con un'ampia macchia bianca sulle spalle, di un vivace rosso scuro nella parte posteriore del corpo. Fronte fulva, vertice nero. Il maschio adulto ha la nuca rossa, il giovane ha il vertice rosso. Le strisce nere dal becco alla nuca e alla spalla incontrano il nero dell'ala e della parte posteriore del collo. Il verso è un acuto tchik; un veloce strepitio d'allarme. Un breve, improvviso ed echeggiante tambureggiare".

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venerdì 6 febbraio 2015

Neve: trasparenze ed equilibrismi








Immagini scattate nel PLIS del Parco Lura, tra Saronno (VA) e Rovello Porro (CO).

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lunedì 12 gennaio 2015

La festa di Sant'Antonio abate a Saronno

Diversi anni fa un gruppo di volenterosi amanti della tradizione decise di riportare in vita l'antico lazzaretto di Saronno, accanto alla minuscola chiesa dedicata a Sant'Antonio abate, per poter contribuire alla raccolta dei fondi necessari al restauro della chiesetta stessa e per far sì che la storia locale non andasse perduta per sempre.
La Festa di Sant'Antonio abate è diventata un appuntamento molto atteso ed amato dai saronnesi e dagli abitanti dei vicini comuni, che hanno così modo di rituffarsi nella storia grazie a ricostruzioni del diciannovesimo secolo; i bambini, poi, spesso presenti con intere scolaresche o accompagnati dai nonni e dai genitori, hanno modo di avvicinarsi agli animali della fattoria, con entusiasmo ed autentica gioia.

Una classe in visita al borgo ricostruito

Statua di Sant'Antonio abate,
con l'immancabile amico porcellino
E un porcellino vero razzola fuori dalla chiesetta



Un volontario spiega ai bambini come si faceva il burro

Abbigliamento e attrezzi contadini del 1800 spiegati ai ragazzi
Il pony color del caramello si mette
in posa per una foto
Una coppia di asinelli si gode il sole

La mucca sorride all'obiettivo
Il coniglio si rilassa tra il fieno

La Festa di Sant'Antonio, che nel 2015 si svolge nelle giornate di sabato 10, domenica 11 e lunedì 12 gennaio, culminerà come di consueto nel giorno in cui si celebra il Santo, il 17 gennaio. Qui trovate il programma dettagliato ed altre interessanti informazioni.
Il focolare era davvero il cuore della casa.
Attorno al fuoco c'era luce e calore.
La Sciura del prestinee (la signora del
forno). Il pane bianco era un lusso
Patate, cipolle, carote, rape... i prodotti della terra che
sfamavano intere famiglie
Mais, fagioli... Ortaggi, legumi e cereali erano alla base
dell'alimentazione contadina del XIX secolo
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giovedì 25 dicembre 2014

Buon Natale!

Alcune foto della città di Como, per augurarvi Buon Natale e un felice nuovo anno!



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lunedì 20 ottobre 2014

Magico autunno

Sono davvero grata di vivere in un Paese in cui, pur con le follie del caso, le quattro stagioni si susseguono regalando momenti di autentico splendore. Questo ottobre dalla temperatura mite ha portato con sè un inizio d'autunno davvero magico, di cui si può godere appieno anche senza allontanarsi troppo da casa, come dimostrano le foto scattate a Saronno nel Parco del Lura.

Le foglie offrono uno spettacolo incredibile, cambiano colore letteralmente di giorno in giorno e ciò che soltanto ieri era di un verde brillante oggi può assumere le tonalità del rosso, del giallo oro, del marrone...



Il tarassaco, l'unico che ostinatamente continua a fiorire in questa stagione, diventa una sorta di piazzola di sosta per i pochi insetti che ancora bazzicano per il prato.


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lunedì 1 settembre 2014

Sant'Abbondio, festa grande a Como

Ci sono eventi le cui radici si perdono nella storia, capaci di fondere indissolubilmente sacro e profano: la fiera di Sant'Abbondio a Como è certamente uno di questi. 
Dell'Abbondio uomo ci sono giunte notizie frammentarie - non si sa, ad esempio, quando e dove nacque con esattezza, così come pure è incerta la data della sua morte - ma sicuro è che fu il quarto vescovo di Como a partire dal 440 e che nel 450 fu designato da Papa Leone Magno per respingere le eresie di Nestorio e di Eutiche a Costantinopoli, confermando la piena divinità ed integra umanità di Cristo ed aprendo la via al dogma cristologico del Concilio di Calcedonia (451).

Rientrato in città, Abbondio si dedicò interamente all'opera di evangelizzazione del territorio lariano e si narra che morì in un giorno di Pasqua, dopo aver predicato (ma, come detto, non si sa con esattezza in che anno: secondo taluni nel 469, secondo altri nel 488 o nel 499). Le sue spoglie mortali vennero sepolte all'interno della basilica romanica dei Santi Apostoli, edificata laddove sorgeva una precedente chiesa paleocristiana, che in seguito assunse il suo nome.

Anche la fiera collegata alla venerazione del santo patrono della città affonda le proprie radici nella storia, tanto che un testo del 1280 e gli Statuti di Como del Tredicesimo secolo riportano la manifestazione come già consolidata ed inserita tra le attività economiche del territorio. 
Inizialmente la fiera si svolgeva nel periodo pasquale - forse collegandosi alla tradizionale data della morte del Santo - ma dal 1698 venne spostata al 31 agosto, probabilmente perchè agricoltori ed allevatori avevano, all'avvicinarsi dell'autunno, molte più merci da esporre. La fiera è sempre rimasta saldamente legata all'attività contadina, tanto che ancora oggi all'interno della manifestazione si svolge la fiera del bestiame, mentre il richiamo alle antiche tradizioni è assicurato dalla presenza di piatti tipici del territorio venduti ai visitatori ed alle mani esperte delle artiste del tombolo, merletto molto delicato e celebre anche come "pizzo di Cantù". 

P.S. Queste foto sono state scattate con lo smartphone, quindi hanno tutti i limiti del caso. Portate pazienza! 

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