giovedì 27 settembre 2012

Gabbiani: mare, voli e nostalgia






Chissà se qualcuno di questi gabbiani si chiama Jonathan...

Se vuoi chiacchierare o lasciare un commento, passa sul mio blog principale Nonsolobotte, ti risponderò con piacere. (Questo è solo un album fotografico).

lunedì 17 settembre 2012

Accipicchia, il picchio!


Il "mio" picchio del Parco Lura deve essere proprio parente di Woody Woodpecker, l'irriverente e inafferabile star dei cartoni animati old style: la prima volta che ci siamo incontrati mi ha soltanto fatto sentire il suo becchettare sul legno prima che cominciasse a piovere; poi ha deciso di comparire a debita distanza e, ovviamente, io avevo la macchina fotografica con un obiettivo del tutto inappropriato per riuscire a fotografarlo per benino…
(Come sempre, cliccate sulle foto per ingrandirle)


… Ma io non demordo e, anzi, l'essere riuscita ad intravederne la sagoma tra i rami mi ha convinta a perseverare nella "caccia". Così una mattina sono tornata al Parco Lura e, tanto per non correre rischi, con me ho portato la mia Canon EOS 450 D con entrambi gli obiettivi, il 18/55 e il 75/300.

Tanto per cambiare, il cielo minacciava pioggia, la luce non era delle migliori e il picchio era del tutto intenzionato a rimanere ben nascosto tra la vegetazione, ma questa volta ce l'ho fatta! Eccolo qui!



Naturalmente, però, io non mi accontento di scatti così! L'obiettivo, adesso, è quello di riuscire ad acciuffare nuovamente il picchio ma possibilmente più da vicino e con condizioni di luce migliori, che ne esaltino i colori. E la caccia continua… :-)

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mercoledì 12 settembre 2012

Caccia agli insetti, la compattina stupisce

Come sapete, io ADORO fotografare e lo faccio praticamente con qualsiasi cosa me lo consenta, smartphone incluso. Sono però convinta del fatto che il mezzo faccia la differenza e, di conseguenza, la mia favorita rimane senza ombra di dubbio la Canon EOS 450 D; la piccola PowerShot A3300 IS si trova così a interpretare spesso il ruolo di Cenerentola: è una macchina fotografica a tutti gli effetti e, quindi, non consente di telefonare nè inviare sms come invece lo smartphone e, d'altro canto, offre poche modalità di scatto ed un obiettivo decisamente limitato rispetto alla sua "sorella maggiore".

Una possibilità, però, non la si dovrebbe mai negare a nessuno e questo consiglio vale anche per le fotocamere digitali. Un giorno mi trovavo al parco con la mia compatta - in tutta onestà, non ricordo nemmeno come mai avessi lei - e ho scattato alcune foto di insetti. Eccole qui. (Come sempre, se volete ingrandirle cliccateci sopra).




Pur non possedendo una modalità macro, la A3300 IS ha consentito di catturare queste immagini, sorprendendomi. L'obiettivo da 28 mm e lo zoom 5x hanno lavorato in modalità auto; nel caso della libellula, poi, mi sono avvalsa dello zoom in quanto si trovava molto in alto, ad oltre due metri dal suolo. Come sempre, non ho ritoccato le immagini, quindi quello che vedete è il lavoro "nudo e crudo" della compattina che, non lo nego, mi ha piacevolmente sorpreso anche per la capacità di stabilizzare l'immagine, evitando foto mosse.
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venerdì 7 settembre 2012

Lo spietato giardino sotto casa

Il giardino è spesso considerato un autentico angolino di paradiso nel quale ci si rilassa, si godono i raggi del sole o la frescura all'ombra di qualche albero, si dimenticano gli affanni della giornata dedicandosi al giardinaggio ed alla cura di qualche piantina…

Eppure, proprio nel nostro giardino di casa, quotidianamente viene combattuta la lotta per la sopravvivenza e prede e predatori si fronteggiano nell'eterno duello della vita, giocando la partita della selezione naturale.

Non ci credete? Guardate un po' qua




Non è raro imbattersi in farfalle con le ali ferite e in parte mancanti. Questi animali riescono ancora a volare, nonostante la menomazione, sfuggendo così ai predatori e procurandosi il cibo: a loro è andata bene, forse riusciranno a riprodursi e a trasmettere i loro geni alla prossima generazione...



…o forse avranno la sfortuna di incappare in un predatore che non lascerà loro scampo, come questo ragno mimetizzato sulla corteccia di un albero.

Arrivata nei nostri giardini direttamente da Jurassic Park, la piccola e timida lucertola è un formidabile predatore: questa banchetta sul ramo di un giovane albero, dopo aver catturato un lombrico.


Ma neppure lei può dirsi al sicuro: anche in quello che può sembrare un pacifico giardino c'è sempre qualcuno pronto a sferrare il proprio attacco e persino la lucertola può rimanere vittima di qualche predatore, più grande ed astuto. Per sua fortuna, però, questo rettile può contare su alcuni efficacissimi sistemi di difesa: è molto veloce, ha buone capacità mimetiche e, in casi estremi, può rinunciare alla propria coda, che ricrescerà in breve tempo.


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martedì 4 settembre 2012

Una mattinata a caccia...

Un pomeriggio di fine agosto, mentre ero al parco a caccia di farfalle, ho sentito un rumore tra la vegetazione. Era un suono particolare, come un ripetuto tamburellare sul legno. E, alzando lo sguardo in direzione di quel rumore, ho visto in lontananza la sagoma scura di un picchio che, controluce, becchettava il tronco di un albero!
La decisione è stata immediata: sarei tornata in un momento di luce favorevole, con un obiettivo adatto alle riprese in lontananza, e avrei immortalato il volatile.

Così una mattina, di buon'ora, sono tornata al parco. Per il mio appuntamento con il picchio mi ero anche vestita a dovere: pantaloni verdi e maglietta color sabbia, non proprio una tuta mimetica ma quanto di meno visibile ero riuscita a trovare nell'armadio, per cercare di non dare nell'occhio e di non disturbare la mia piumata "preda".
La macchina fotografica l'avevo preparata la sera precedente, per non correre il rischio che, assonnata prima dell'alba, potessi trascurare qualcosa. Obiettivo 75/300 caricato e pronto all'uso, niente poteva andare storto!

Appena raggiunto il Parco Lura, però, realizzo che la caccia potrebbe essere ben più complicata del previsto. Mentre io cerco di passare inosservata, infatti, lungo i sentieri chiacchierano arzille vecchiette che portano a passeggio - non sempre tenendoli al guinzaglio - i propri amati cagnolini, piuttosto propensi a zuffe più o meno giocose, più o meno rumorose; uomini e donne in tutine sgargianti si concedono una tonificante corsetta prima di andare al lavoro, parlando tra loro o sbanfando dentro un telefonino.

Mi acquatto tra l'erba, con una buona visuale sull'albero del picchio, e mentre aspetto la sua comparsa sento quello che, alle sette del mattino in un parco, suona come un vero e proprio baccano: chiacchiere, c'è chi parla al cellulare mentre ansima per la corsa, due signore si scambiano ricette, un anziano richiama inutilmente il proprio cane, sparito chissà dove all'inseguimento di un atterrito leprotto (di cui ho intravisto soltanto le lunghe orecchie)…

Ma come caspita abbiamo fatto a non estinguerci? Non abbiamo zanne nè artigli, siamo chiassosi e puzzolenti (che si tratti di sudore o di deodorante, comunque il nostro odore viene percepito quasi con violenza dagli animali, prede o predatori che siano), non abbiamo la minima idea di come mimetizzarci… Mentre rifletto sul mistero dell'evoluzione umana non perdo di vista il "mio" albero del picchio, ma passa un'altra mezz'ora senza che accada nulla.

Il parco si fa via via più silenzioso, vuoi perchè chi doveva andare in ufficio ha ormai terminato la sessione mattutina di corsa, vuoi perchè inizia a piovere. 
In lontananza, ben nascosta dalla vegetazione, una volpe lancia il suo richiamo; da qualche parte, tra le foglie sopra le nostre teste, canta una cinciallegra. Ma tutto ciò che riesco ad avvistare, oltre agli insetti che si risvegliano nel prato dove sono accovacciata, sono dei merli, dei piccioni e delle tortore dal collare. Non esattamente delle rarità…
Del picchio neppure l'ombra.

La pioggia inizia a farsi insistente, così, a malincuore, decido di rinunciare all'impresa. Mi alzo in piedi e quasi faccio venire un colpo ad una signora, che non mi aveva vista nel prato (oh, ma allora ero ben mimetizzata!). Sfodero un sorriso cercando di essere rassicurante, saluto e mi incammino verso casa.
Se i cacciatori armati di doppietta avessero la mia stessa fortuna non dovremmo preoccuparci del benessere degli animali!

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sabato 1 settembre 2012

Arti marziali… in summertime

Anche mentre la palestra è ufficialmente chiusa c'è chi non ha voluto rinunciare alla possibilità di allenarsi e così… tutti al parco, con guantoni, colpitori e tanta grinta!








I protagonisti delle foto sono allievi della Scuola Wo Chen di Saronno e dell'Accademia Marziale Saronno, in azione a partire dalle 19.00 di una sera di fine agosto in un parco pubblico locale; le immagini sono scattate con la Canon EOS 450 D (obiettivo 18/55, mano libera, focus manuale e autofocus a seconda dei casi. Per "congelare" i movimenti ho lavorato su ISO e tempi in modalità TV, questo ha comportato un leggero ritocco di luminosità e saturazione).




Per provare le tempistiche di scatto può essere molto utile avere qualcuno che esegua un esercizio come l' Hubud del Kali, il Chi Sao o "Mani appiccicose" del Wing Chun o qualche variante… ;-)

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